WannaCry fortuitamente inefficace su Windows XP

Ormai ci siamo lasciati alle spalle la brutta, brutta storia di WannaCry, che non ha fruttato molto più di un centinaio di migliaia di dollari agli hacker che l'hanno organizzato. Molti hanno puntato il dito contro versioni di Windows non più ufficialmente supportate, in particolare Windows XP; in realtà, però, salta fuori che le "colpe" del sistema operativo ormai quasi sedicenne sono praticamente nulle.

Le analisi della società di sicurezza Kryptos hanno dimostrato che nella stragrande maggioranza dei casi sistemi con Windows XP si bloccano mentre il worm cerca di penetrare da remoto nel sistema; nel peggiore dei casi, quindi, gli utenti di questi sistemi hanno ricevuto dei Blue Screen senza capire il perché, ma non hanno avuto problemi con i loro dati. Vale però la pena osservare che eseguire localmente un'applicazione infetta attiva il ransomware; ma è uno scenario molto, molto remoto.

Quindi, esclusi Windows 10 e Windows XP, l'attenzione non può che rivolgersi a Windows 7; è infatti proprio lui - seguito dalla controparte server di Vista, ovvero Windows Server 2008 - quella che ha contribuito maggiormente alla diffusione del ransomware.


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